mercoledì 25 gennaio 2012

dermoabrasione totale



il fauno Marsia, san Bartolomeo apostolo e il capitano della marina veneziana Marcantonio Bragadin furono spellati vivi. Il primo da Apollo, indispettito per essere stato battuto in un agone musicale,il secondo per volontà der re dei Medi, disturbato dalla sua predicazione, il terzo dai Turchi, dopo la caduta di Famagosta nel 1571.
La pelle di Bragadin venne riempita di paglia e ricucita, a mò di manichino, e quindi  fatta girare per le strade sulla groppa di un bue.
La pelle del  Comandante, trafugata dell'Arsenale di Costantinopoli, fece ritorno a Venezia nel 1576. In un primo tempo fu posta nella Chiesa di San Gregorio, ma nel1596 venne eretto un monumento sepolcrale in cui fu tumulata l'urna contenente i resti dell'eroico Governatore di Cipro.

sabato 7 gennaio 2012

7. la biblioteca del principe. i poemi cavallereschi.

e ben lo dimostrano le vicende dei paladini e di goffredo: quei demoni che abitano al di là del mare, a lui ben più vicini che ai filosofi d'oltralpe, son tizzoni d'inferno.
e il loro sangue scorre nelle vene di quei riottosi cafoni che lavorano la sua terra, sognando barbare jacqueries.
trema,il principe, al ricordo dell'orrendo suplizio di marcantonio bragadin, né più lo soccorre il ricordo di lepanto, ora che sull'occidente cristiano soffiano i venti dell'ateismo e della sovversione.

giovedì 5 gennaio 2012

6. la biblioteca del principe. dante, petrarca, boccaccio.


i panorami infernali di dante, il petrarca inesorabile dei trionfi e la carnalità di boccaccio, su cui incombe l'ombra della peste nera,  suscitano ombre, nel cuore del principe, che sono più forti dello spirito dei lumi.

5. la biblioteca del principe. libri di devozione

accanto agli episodi edificanti del nuovo testamento e a quelli conturbanti dell'antico, nei libri delle ore, nella leggenda aurea e nelle ars moriendi fanno irruzione la morte, il demoniaco e l'irrazionale. 
la tarasca di santa marta, il drago di san giorgio e la bestia dell'apocalisse incarnano il male consustanziale alla fragile ontologia dell'uomo. 
dalle soglie dell'età moderna al barocco è il trionfo del macabro.

martedì 3 gennaio 2012

4. la biblioteca del principe. storia naturale

dal ciclope di polifemo, ai racconti attuali di sedicenti visitatori del cottolengo, le storie dei mostri rivelano quanto sia vago il confine tra invenzione mitologica e verità scientifica.
già in piena età moderna,la letteratura scientifica sull'argomento, continua a confondere il visto con il sentito, con lo stesso meccanismo mentale che è alla base delle odierne leggende metropolitane.

3. la biblioteca del principe. bestiari

elefanti e giraffe non sono più credibili di basilischi e unicorni.  
del resto, disegni e racconti attestano, allo stesso modo, l'esistenza degli uni e degli altri.
bisogna fidarsi,

2. la biblioteca del principe. mappamondi

piatta o sferica, immobile o al centrodell'universo, per gli esponenti dell'ancien régime, la terra è un mistero  da decifrare, in equilibrio tra i resoconti dei navigatori e l'indubitabile autorità delle scritture.

1. la biblioteca del principe. enciclopedie

nel secolo dei lumi, la biblioteca del principe di palagonia è ancora saldamente radicata nel passato.

la villa del principe di palagonia a bagheria

a chi gli chiedeva di quei mostri, il principe rispondeva, citando diodoro siculo, che da qualche parte essi esistevano veramente.
ma la risposta non spiegava nulla, il fatto che potessero esistere da qualche parte non chiariva, infatti,  perché dovessero essere riprodotti proprio lì, nel giardino della villa. 
forse, però, quei mostri esistevano soprattutto nell'inconscio del principe, e la loro presenza nel giardino era una maniera per esorcizzarli, trasformandoli nei propri silenziosi guardiani.
mentre al nord comincia la stagione dell'illuminismo, il principe dialoga ancora con i fantasmi medievali e rinascimentali della sua biblioteca.

il codice Voinich

Il codice Voinich è un altro falso destinato, nella miope astuzia del nostro secolo, a diventare vero, come il papiro di Artemidoro, il trono Ludovisi e tante opere di grandi maestri del passato, prossimo e remoto.
A supportare questo esito della logica predatoria dello strapotere del capitale finanziario, è la tecnica, così sofisticata, quanto parcellizzata, che permette di dire e non dire e di affermare "per quanto compete", senza peraltro assumersi la responsabilità delle conclusioni.
Questo combinato, tra l'assoluta credibilità della tecnica e il controllo non tecnico, ma manageriale o politico, dell'insieme del suo processo, ha come risultato un'incredibile manipolazione della realtà, a tutti i suoi livelli.
Perché ciò avvenga, alla rapace cupidigia dei centri direzionali del potere deve associarsi uno scarso rigore morale degli apparati tecnici, che devono essere disponibili a sottoscrivere, in cambio di generose briciole, le mezze verità di cui si compone l'intera bugia. E questo, a parte rare e lodevoli eccezioni (Zeri, Canfora, ...), avviene regolarmente.
La formazione del profitto, per quanto non trascurabile, è un sottoprodotto della filiera, il cui primo fine è assolutamente simbolico, mantenere il monopolio della verità e dei suoi canali di diffusione.
Per questa via le fondazioni bancarie, che generalmente finanziano queste operazioni, si avviano a sostituire la chiesa come apparato ideologico che controlla le "verità prime", cioè metafisiche, su cui si fonda la nostra visione del mondo.

domenica 1 gennaio 2012